Visualizzazioni totali

martedì 8 febbraio 2011

Oriente.


Oriente.




avevo una gran voglia di oriente,
in tasca avevo un buco,
qualche centinaia di euro
ed un biglietto della metro,

allora inventai qualche parola,
suonavano, sordine, 
come i canti indigeni
che riempiono gli spazi
placidi
tra gli altopiani ellittici
del sud 
della Mongolia.

le recitai per giorni 
come un manthra dell'ubiquità,
non fu mai abbastanza.
così smisi di cercare il Nirvana
nel pensiero,
camminando le strade della pelle.

da allora aggiungo sempre
una presa di cumino
al pollo,
ogni muro 
mi pare una muraglia,
ed ogni donna 
ha gli occhi di Ganesh.

1 commento: