Visualizzazioni totali

domenica 27 febbraio 2011

Randagi

Randagi
Le nuvole passano lente,
Lasciano odore di ferro,
bruciano gli ultimi rossori Del cielo,
Poi si infrangono morbide,
smarrite si abbandonano,
all’idea gelida
di quei venti di terra
che tagliano per metà il viso,
per metà il cuore.
Mentre la notte illumina Il passo cieco del destino,
Le felicità esplodono Euforiche
per un arrivederci,

i lampioni ci rendono gli onori delle armi,
mentre il Papa recita l’ultmo angelus
della nostalgia…
Come cani
aspettiamo,
a quattro zampe
orecchie tese,
Avanti alla metafisica
Macelleria della vita.

1 commento:

  1. randagi...come mezzicalzinibianchi /balla coi lupi).pat

    RispondiElimina