ci sono cose che ti guardano dall’alto delle pareti
come quadri ai vecchi sentimenti,
alla gogna,appesi,
al muro polveroso della dimenticanza.
queste cose non parlano più la nostra lingua,
distani ventimila leghe dai nostri gesti ormai maturi,
e pure le loro inmmagini crocefisse dal tempo
sono come un tarlo di titanio dentro gli occhi,
se di giorno si confondono nel traffico dei volti
di notte depongono le uova nel silenzio
e gracchiano canzoni tristi contro il tempo
come mondine a strappare dalla terra il riso
in pantani di lacrime.