Ho strappato di ruggine
i miei jeans nuovi,
è stato il ferro pesante
d’un pensiero di morte
precipitato al sole.
Non c’è pace,
il bianco dei miei jeans
ha uno squarcio rosso,
e tutti gli altri, intorno,
a fare festa in mezzo al prato,
che acceso di verde e di Marzo
pare inscenare distratto
la danza del mare
della dimenticanza.
tutto poi si tinge di verde,
come i miei occhi alla luce del sole
s’accendono,
così si adegua tutto il resto alla natura,
cascasse il mondo,
domani aspetteremo ancora
il filo d’erba e il sole.
Euforico un brindisi
avrà il sapore del ferro
e nessuno più ne capirà
il motivo,nemmeno io.
Soltanto verde e sole intorno,
per la seconda volta le radiazioni
ci renderanno ciechi.
Che nessuno brindi, poi,
senza guardarmi negli occhi.
Di Michele Cristiano Aulicino o se preferisci Bibappa Lula.
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