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lunedì 21 marzo 2011

ASPETTA PRIMAVERA ...


sbocciano di neve i peschi di Mukushima
mutano radioattivi la primavera,
immersi per metà nel fango,

come tanti piccoli bonsai, le cime,rosa,
stentando la lingua cromatica della speranza.

qualcuno ha visto l'aurora appena prima dello schianto,
altri nella valle troppo distanti dai colli,
hanno aspettano sui tetti,

i quattro cavalieri del mare,sono arrivati tuonando,
brandivano spade di schiuma e nessuno scudo,
chè iddio, vigliacco, non teme l'offesa.

il rosso, in Africa, ha anticipato la stagione,
ma prima del geranio è sbocciato il fuoco,
seminava semi di piombo,innaffiava la terra di sangue.

Abbiamo visto tutto,o così ci è parso,
e chi non ha avuto gli occhi, a sud, ne ha sentito l'odore,
troppo vicini per non sentirne il pianto.

Alcuni di notte,si svegliano dal sonno, sentono decollare gli aerei,
il cherosene odora di morte,lascia posticcia una scia di terrore
diverso tempo dopo la calma del silenzio.

Cammino le strade dei primi soli di Marzo,con il cuore nero di petrolio,
fatico a gioire intimamente dei baci,e delle carezze,

ho cercato di distrarmi avanti al mare,ma era troppo presto per il bagno,
ogni cosa ha il suo tempo,mi ripeto come un manthra.

così, cammino le strade polverose della colpa,del peccato originale,
L'umanità è la legge del profitto,il migliore di noi ha radici lontane 
innestate nel sangue.

i miei passi hanno il suono del fucile,i miei gesti,
avidi, larghi, di conquista,mio malgrado, temono l' imminente recessione,

allora mi fermo un istante avanti al mare come se fosse l'universo,
sgrano gli occhi all'orizzonte,nudo,

mi lascio avvolgere dal vento caldo del deserto,
e aspetto che ritorni ancora Primavera.

Di Michele Cristiano Aulicino o se preferisci Bibappa Lula.

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