risiuoneranno un giorno
come questi tasti
suonano tra le ceramiche
del mio cesso.
la mia voce
si infrangerà,
con accento marcato
come musica
che sgorga metallica
da un vecchio
catodico,
parlerà delle mie cose
e delle vostre,
allevierà le mie pene
e le vostre,
come una brezza inaspettata
tra le crudeli fiamme
dell'bitudine.
mi sorprenderò
un giorno
senza alcuna modestia,
e non sarò poi più contento
di adesso,
mentre siedo sul cesso
a dare aria ai pensieri.
possa la mia voce ascoltare
sempre il mio canto,
e poi un giorno
puro come una vecchia baldracca
spegnersi,
come il sorriso stretto
di chi ha dato tutto,
e preso, sempre,
senza aver mai dovuto chiedere.
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